Tra pochi giorni uscirà Fedora 19, noi l’abbiamo testata per voi!
Fedora 18 era uscita con un ritardo di tre mesi a causa della riscrittura di Anaconda, il software d’installazione e, una volta ultimato, era comunque decisamente povero di opzioni. L’installer che ci siamo trovati oggi è molto più completo, nonostante rimanga semplice la configurazione del sistema da installare. Probabilmente sulla RHEL7 sarà presente una versione molto simile a questa, quindi può essere interessante studiarla un po’. Avviando il cd dobbiamo impostare la lingua e un (sobrio) alert ci avvisa che la release che stiamo per installare è in beta.
Da qui ci troviamo all’interfaccia di configurazione della maggior parte degli aspetti della distribuzione
Data e ora, tastiera, lingua, software, networking e dischi: sono i passaggi fondamentali per definire quali pacchetti installare e configurazioni applicare.
Noi, da bravi programmatori, installiamo sin da subito quelli che saranno i nostri strumenti di lavoro: php, MariaDB (che va a sostituire MySql !) Python e anche c. Avviamo l’installazione e mentre lui formatta, installa tutti i pacchetti ed esegue gli script di post installazione, noi possiamo configurare la password di root ed un utente personale.
… e terminata l’installazione, ecco a voi la login e il desktop di Fedora 19.